Sulle rive dell’omonimo lago, si coltiva una varietà molto particolare di pomodoro: stiamo parlando del Pomodoro Scatolone di Bolsena.
Questo pomodoro, che cresce in queste terre già dai primi del ‘900, è uno degli ortaggi più conosciuti ed apprezzati della Tuscia e del viterbese.
Nel 1930 è già presente alla prima Mostra Ortofrutticola di Bolsena, ma è solo a partire dal secondo dopoguerra che prende il suo nome attuale.
Ricco di sali minerali e vitamine, lo “scatolone” è un prodotto che merita un’attenzione davvero speciale. Infatti, mentre negli anni ’70 gli venivano destinati oltre 20 ettari, ad oggi la sua produzione è fortemente limitata per via delle condizioni climatiche stagionali.
Per questo oltre a far parte dei prodotti PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) della Regione Lazio, lo Scatolone è annoverato tra i prodotti a rischio di erosione genetica.
Caratteristiche e coltivazione
La semina del Pomodoro Scatolone di Bolsena avviene a marzo-aprile in semenzaio oppure ad aprile-maggio in pieno campo o nell’orto. Lo scatolone ha inoltre alcune proprietà organolettiche e caratteristiche agronomiche particolari:
- la pianta può raggiungere un’altezza di 150 cm;
- la foglia dalla forma a lombo ha il margine seghettato di colore verde;
- il fiore è invece comune come quello del pomodoro;
- il frutto è di colore rosso con zone verdi-paglierine;
- all’interno presenta, come già detto, delle cavità da cui deriva il suo nome.
Pomodoro Scatolone di Bolsena in cucina
Dal sapore fresco e pungente, il pomodoro scatolone è un ortaggio che se consumato fresco ha un’azione rinfrescante che favorisce la digestione. Per questo è un ingrediente perfetto per ricche insalate, ma anche per preparare sughi e salse.
Senz’ombra di dubbio, però, le ricette che lo valorizzano di più sono quelle legate alla tradizione, che lo vedono cotto al forno e ripieno.