Quanti di voi, almeno una volta nella vita, si sono “fatti infinocchiare”? Probabilmente tutti, o quasi. Ma vi siete mai chiesti da dove derivi questa curiosa espressione? Da dove nasce il legame tra il verbo “infinocchiare” e il senso di essere raggirati?

La risposta ci porta indietro nel tempo, alle radici di un’usanza antica legata al finocchio. Una pianta tanto comune quanto versatile, che ha trovato impiego sia in ambito gastronomico che sociale.

Se la curiosità vi spinge a scoprirne di più, continuate a leggere!

“Farsi infinocchiare“: Le origini del modo di dire

Secondo una leggenda molto diffusa, l’origine dell’espressione risale alle taverne del passato, in particolare al Medioevo e al Rinascimento. In quell’epoca, era abitudine comune utilizzare il finocchio per un fine ben preciso: camuffare il sapore dei cibi e delle bevande di scarsa qualità.

Ma come funzionava questo trucco? Il finocchio, grazie al suo aroma intenso e piacevolmente dolciastro, era in grado di coprire i difetti di sapori sgradevoli.

Il cliente ignaro, si convinceva di consumare un prodotto di pregio, mentre in realtà stava bevendo o mangiando qualcosa di mediocre o addirittura scadente. Questo semplice trucco era un modo per soddisfare i clienti senza migliorare davvero la qualità dei prodotti serviti.

Pietanze da taverna medievale

Da pratica a metafora

Nel corso del tempo, l’uso del finocchio per camuffare la scarsa qualità si è trasformato in una metafora. Oggi, “infinocchiare” viene usato soprattutto in senso figurato per descrivere situazioni in cui qualcuno viene ingannato o tratto in errore.

Una pratica culinaria si è dunque trasformata in una metafora per descrivere comportamenti ingannevoli…ma niente paura, il finocchio di Capo Rizzuto potete assaggiarlo senza rischi: è tutto gusto e zero trucchi!

Inoltre, è un promemoria del potere dell’ingegno e della creatività umana, che si manifestano anche nei piccoli stratagemmi della vita quotidiana. Chi lo avrebbe mai detto che il finocchio potesse diventare simbolo di un inganno tanto raffinato?

Il finocchio: spezia d’inganno storico