I 5 dolci di Natale più antichi d’Italia

Il Natale è il momento perfetto per riunirsi, trascorrere del tempo insieme e condividere l’amore attorno a una tavola imbandita. Tra risate, brindisi e piatti prelibati, ogni pasto si trasforma in un’occasione speciale. E, come vuole la tradizione, nessun pranzo o cena di Natale può dirsi completo senza l’arrivo dei dolci!
Una vera parata di delizie che varia da regione a regione, portando con sé i profumi e i sapori autentici della terra d’origine.
Tra tante delizie, abbiamo scelto per voi i 5 dolci natalizi più antichi: immancabili sulle tavole delle feste o da assaporare almeno una volta!
Si narra che il pandoro nacque nel Rinascimento, intorno al XV secolo, a Verona, dalla distrazione di un giovane fornaio veronese, che dimenticò il burro e lo zucchero in un impasto. Al risveglio, trovò un dolce dorato e soffice, simile all’oro, e lo chiamò “pan de oro”. Da allora, il pandoro è simbolo di dolce fortuna e magia natalizia.
Il pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca ideò la sua celebre forma a stella nel 1894, su richiesta del pasticcere Domenico Melegatti.
Con la sua tipica consistenza soffice e burrosa, è il dolce perfetto per chi non gradisce frutta secca o canditi.
L’origine di questa “pietra miliare” delle festività natalizie viene attribuita alla corte di Ludovico il Moro, quando il cuoco bruciò il dolce per il banchetto. Un giovane garzone, Toni, mescolò farina, burro, uova, zucchero, uvetta e canditi, creando un dolce che conquistò tutti. Da quel giorno, il “Pan de Toni” è simbolo di festa e tradizione natalizia.
La tradizione del panettone è quindi antica, anche se la versione moderna è stata perfezionata nel XIX secolo dal pasticcere milanese Angelo Motta.
Con la sua cupola soffice e ricca di frutta candita, è il dolce ideale per chi ama i sapori autentici delle feste.
Si racconta che il pangiallo abbia origini romane, e veniva preparato per celebrare l’inizio dell’inverno con frutta secca, miele e spezie.
La sua forma rotonda simboleggiava il sole che ritorna, mentre il colore dorato ricordava la luce del nuovo anno. Da allora, il pangiallo è diventato un dolce tradizionale delle festività natalizie.
Dal sapore ricco e avvolgente, con un perfetto equilibrio tra la dolcezza del miele, la frutta secca croccante e le note aromatiche delle spezie. La sua consistenza è morbida, con un delicato retrogusto di agrumi e cannella.
Se il nome vi ricorda i “piacevoli rientri” da scuola e la “calda accoglienza” riservata da vostra madre, sappiate che a volte il termine Cartellata può avere un significato più dolce.
Secondo vari reperti storici, la nascita di questa delizia la si deve alla nostra amata Puglia, durante l’antica Roma, quando venivano preparate con farina, vino e olio d’oliva.
La loro forma a spirale simboleggiava la ruota del tempo e venivano immerse nel miele caldo per esaltarne il gusto. Col passare dei secoli, sono diventate il dolce per eccellenza delle feste natalizie.
Con la loro croccantezza e il profumo di miele, sono il dolce ideale per rendere speciale il Natale.
Si racconta che gli struffoli nacquero grazie a una fata che, per premiare un giovane pasticcere, trasformò in dolci le sue parole d’amore. Il ragazzo, felice, preparò delle piccole palline di impasto, ed una volta fritte le ricoprì di miele. Così, gli struffoli divennero simbolo di dolcezza e fortuna nel periodo natalizio.
Con la loro croccantezza e il dolce abbraccio del miele, sono il dolce perfetto per chi ama un Natale ricco di dolcezza e tradizione.
Non vi resta che gustare queste prelibatezze perché il Natale non è solo una festa: è un viaggio tra i sapori che uniscono e scaldano il cuore.