Nella provincia di Sondrio, in Lombardia, si produce un gioiello della favolosa salumeria italiana, esportato e apprezzato in tutto il mondo: la bresaola della Valtellina IGP. Prodotta in diverse varietà: Fesa, Punta d’Anca, Sottofesa, Magatello e Sottosso.
L’allevamento del bestiame segue le rigide e tradizionali tecniche, che hanno portato questo magnifico salume nell’Olimpo della gastronomia italiana, il quale si aggiudica nel 1998 il marchio IGP.
Un po’ di storia
Le prime testimonianze su questo prodotto risalgono al Medioevo. Infatti, la tecnica di conservare la carne attraverso la salatura e l’essiccamento era molto diffusa all’epoca.
Si presume però che le sue origini abbiano radici più profonde. Già nell’Ottocento la bresaola della Valtellina si produceva e consumava in ambito familiare, ed era quasi impossibile trovarla al di fuori della regione di origine.
Il motivo dell’attuale nome trova opinioni discordanti; partendo dal presupposto che il suffisso “saola” giustifichi il metodo di conservazione della carne, meno intuitivo è la parola nella sua unicità.
Molti sostengono che il perché vada ricercato nel termine germanico “brasa”, ovvero brace, visto che quest’ultima serviva nell’antichità a riscaldare gli ambienti dove venivano stagionati gli alimenti.
L’ultima ipotesi si fonda sul termine dialettale “brisa”, la quale indica una ghiandola particolarmente salata dei bovini.
Come si produce la Bresaola della Valtellina IGP?
La bresaola della Valtellina IGP è prodotta nella provincia di Sondrio, in Lombardia. Qui, nel cuore delle Alpi, dove il bestiame pascola nelle verdi vallate, si nasconde l’antico e tradizionale metodo di produzione del salume.
La carne, dopo un’attenta selezione e rifilatura, viene salata a secco e tempestata di aromi naturali e spezie.
La durata del riposo in salamoia deve rispettare il minimo di 10 giorni, durante il quale viene massaggiata ripetutamente.
Ciò viene fatto al fine di accelerare il processo di trasferimento del sale all’interno del prodotto.
Successivamente, quest’ultimo viene insaccato in un budello, di origine naturale o artificiale, e fatto asciugare in appositi locali.
Qui viene mantenuta una temperatura costante tra i 12°C e i 18°C.
Il tempo necessario per la stagionatura non può essere inferiore alle 4 settimane e, in base alla pezzatura della carne, può arrivare anche agli 8 mesi.
Come gustare la Bresaola della Valtellina IGP
Apprezzata in tutto il mondo, soprattutto dagli sportivi e da chi segue una dieta sana ed equilibrata. La bresaola della Valtellina è povera di grassi e ricca di proteine e vitamine.
Inoltre, trova in cucina una vasta applicazione. L’alleato preferito di questo incredibile salume è senza dubbio il Parmigiano Reggiano DOP o il Grana Padano DOP.
Un’altra inseparabile compagna è la verdura, con la rucola che svetta su tutte, alimento indispensabile per il nostro organismo.
Se vogliamo far provare al palato un indimenticabile contrasto tra croccantezza e dolcezza, i candidati perfetti sono le mandorle, come le meravigliose Mandorle di Toritto, e i pistacchi, come i mitici e ineguagliabili Pistacchi di Bronte.
Se vogliamo invece un mix piacevole e al tempo stesso spiazzante, vi consigliamo di affiancare alla bresaola della Valtellina IGP delle deliziose pesche, come le Pesche nel sacchetto.
Oppure, i più amati con i salumi, i fichi. Ovviamente vi invitiamo ad accompagnare questa eccellenza con quelli della tradizione italiana, come i celebri Fichi di Cosenza o quelli Bianchi del Cilento.
L’ultimo abbinamento, non di certo per gusto ed importanza, è quello con il risotto allo zafferano, matrimonio perfetto che conferisce al piatto un sapore unico, dalle note frizzantine e balsamiche.
Banale ma a volte sottovalutato è l’accompagnamento con i prodotti della fantastica panificazione della penisola. Per questo, vi rimandiamo direttamente alla nostra selezione, dove potrete scegliere tra fantastici tipi di pane da leccarsi i baffi!
Inoltre potrete trovare i deliziosi prodotti da forno, come i Taralli Pugliesi!
Buon appetito!