Amata dai più grandi ai più piccini e invidiata da tutto il mondo, la Mortadella Bologna IGP non necessita di tanti giri di parole, basta leggere o sentire solo il suo nome per avvertire quel leggero solletico dritto al cuore!
Andiamo a scoprire tutte le curiosità su questo capolavoro italiano, caratterizzato dal suo tipico colore rosa e riconosciuto del marchio IGP, ossia Indicazione Geografica Protetta.
Attenzione però, la lettura dell’articolo è fortemente sconsigliata se si è a stomaco vuoto!
Un po’ di storia
Non è facile stabilire con esattezza le origini della Mortadella, ma l’unica cosa sicura è il suo luogo di nascita: Bologna.
Qui, l’allevamento dei maiali, rappresenta una tradizione centenaria, la quale ha favorito lo sviluppo di nuove tecniche di lavorazione delle carni, rimaste segrete per moltissimi anni.
L’origine del nome è ancora più misteriosa: una prima ipotesi sostiene che il termine derivi da “mortarium”, ovvero “carne finemente tritata nel mortaio”. Un’altra, vede nel termine “myrtatum”, ossia mirto, la soluzione all’enigma, poiché proprio quest’ultimo serviva ad aromatizzare la carne al posto del pepe, al tempo troppo costoso.
La testimonianza più antica su questo prodotto risale al lontano 1644. Si tratta di una vera e propria ricetta, scritta dal Marchese bolognese Vincenzo Tanara, che si distacca di poco da quella dell’autentica Mortadella Bologna IGP.
Qualche anno dopo, nel 1661, il Cardinale Girolamo Farnese pubblicò un vero e proprio disciplinare, simile a quello utilizzato per il marchio IGP.
Fino all’Ottocento, questo salume padroneggiava le tavole dei ceti sociali più elevati, visto il costo eccessivo e il mercato quasi assente.
Successivamente, con l’avvento della Rivoluzione Industriale, la Mortadella di Bologna IGP vide una rapida diffusione ed un abbassamento del prezzo, a scapito però di un calo qualitativo.
Come si produce la Mortadella Bologna IGP?
La Mortadella Bologna IGP si ottiene da una miscela di carni di suino selezionate, rigorosamente da muscolatura striata, e ridotta a grana fine con il tritacarne.
Completano l’opera lardelli di grasso suino di gola cubettato, sale, pepe intero e/o in pezzi, spezie e aromi naturali.
Si procede poi con l’insaccatura dell’impasto e la successiva cottura in stufe ad aria per alcune ore.
Le ultime fasi sono la docciatura a freddo e il raffreddamento, che completano il meraviglioso quadro dell’unica e inimitabile Mortadella Bologna IGP.
Come gustare la Mortadella Bologna IGP
Quando si parla di Mortadella, mente e cuore viaggiano da soli, alla ricerca di quell’esplosione di sapori che fa tornare ognuno di noi bambino.
Come possiamo non partire da un classico, da una leggenda che ha attraversato secoli, da un “amico” che almeno una volta nella vita ci ha fatto passare una fantastica ricreazione a scuola: il panino con la mortadella!
Ma se vi state già lasciando trasportare dalla fantasia e dai ricordi, noi vi facciamo notare che l’abbinamento con il pane non debba obbligatoriamente ricondurvi alla Mortadella a fette!
Infatti, una versione assolutamente da provare della Mortadella Bologna IGP, è la mousse.
Come resistere davanti a un crostino di pane con mousse di Mortadella e Pistacchio di Bronte DOP?
Sappiate scegliere il giusto pane: lasciamo a voi la scelta nella nostra sezione, dove potrete trovare anche gli unici e inimitabili Taralli Pugliesi!
Se non siete già andati davanti al frigorifero, vi consigliamo altri abbinamenti da far venire l’acquolina in bocca, come quello con il Parmigiano Reggiano DOP o con la deliziosa crema di Pecorino Romano DOP.
Ultimo, non di certo per importanza, è l’accostamento con i fichi. Anche per questo vi lasciamo l’imbarazzo della scelta tra i due pilastri italiani, il Fico Bianco del Cilento e i Fichi di Cosenza.
Buon appetito!