Oggi vi raccontiamo la storia di un piatto povero, estremamente diffuso in tutta l’Italia centrale ed in Toscana: stiamo parlando della Panzanella!
L’origine di questa pietanza risale a molti secoli fa. Pare, infatti, che il così detto “pan lavato” – fosse citato addirittura da Boccaccio nel XIV secolo.
Ad ogni modo, qualsiasi siano le sue antiche origini, la panzanella è da sempre molto amata e particolarmente apprezzata soprattutto in estate per essere un piatto fresco, facile e veloce da preparare.
Ma che cosa significa panzanella? Ebbene ci sono diverse teorie…
La Panzanella: origine del nome
Secondo alcuni il nome deriva dal termine “panzana” ossia burla. Ce li immaginiamo i contadini dell’epoca prendersi scherzosamente in giro mentre si gustavano la prelibata merenda.
Un’altra versione, probabilmente più accreditata vuole che il termine derivi dall’unione di due parole: pane e zanella. La “zanella” non è altro che la zuppiera ossia il recipiente dove veniva messo il pane raffermo insieme agli altri ingredienti. Infine, un’ultima teoria, probabilmente più accreditata, vuole che panzanella derivi dal termine “panzana” ossia “pappa”.
Piatto povero per eccellenza, la panzanella era consumata soprattutto da contadini e pescatori che riutilizzavano ogni avanzo disponibile. Si pensa, addirittura, che i pescatori bagnassero il pane direttamente nell’acqua di mare, per ammorbidirlo e salarlo allo stesso tempo.
Ma come si prepara oggi questo gustoso piatto della tradizione? Ebbene anche su questo, si sono diversi punti di vista….
Come si prepara?
Le ricette della Panzanella variano a seconda della regione d’origine ma gli ingredienti di base sono sempre: pane raffermo ammorbidito in acqua e aceto, cipolle rosse tritate, pomodori, basilico ed olio EVO (Da provare assolutamente con l’olio di Oro di Giano!)
Mentre nella tipica panzanella Laziale (ma anche in Toscana) il pane è prima lasciato in ammollo e poi strizzato e spezzettato. In altre regioni, come l’Umbria e le Marche, le fette di pane sono lasciate intere e sopra vengono messi direttamente tutti i restanti ingredienti.
Prima della diffusione del pomodoro in Italia, una versione diciamo più “aristocratica” è descritta dal Bronzino, pittore della corte medicea, che presenta, oltre a pane, basilico e cipolla tritata, anche il cetriolo ortaggio consumato esclusivamente dalle famiglie ricche.
Infine vi ricordiamo che per renderla ancora più originale è possibile aggiungere tonno e uova, ma anche mais e olive (magari quelle di Gaeta)
E ancora finocchi, insalata, sedano, carote, sottaceti e formaggi di vario genere, come la robiola di Roccaverano.
Buona appetito!