Croccante e saporita potrebbero essere due aggettivi per descrivere al meglio la Castagna di Vallerano DOP. Essa si contraddistingue dalle altre, per la sua maggior pezzatura (piccola di 96-120 acheni/kg, media 71-95 e grossa 50-70). Questa tipica castagna è caratteristica di un piccolo comune del Viterbese, Vallerano, appunto.
La castagna di Vallerano: dal 1500 ad oggi
Le origini di questa castagna risalgono al 1500. Si pensa, in realtà, che la presenza del castagno e la nascita del prodotto sia da attribuirsi ancor prima nel tempo, all’esistenza di grotte di tufo e radicci, rispettivamente l’uno per la conservazione e l’altro per l’essiccazione delle castagne.
Nel 1584 il principe Farnese autorizzò l’esportazione esclusivamente ai paesi vicini che potessero ricambiare con partite di cereali. Il primo documento ufficiale che certifica la produzione di castagne è il censimento effettuato nello Stato Ecclesiastico nel 1656.
Dal XVI secolo la vendita e la commercializzazione delle castagne di Vallerano DOP rappresentò il maggior sostentamento per le locali confraternite.
Una testimonianza in tal senso è rappresentata dal Volume di Vallerano e le Confraternite, scritto da Monsignor Manfredo Manfredi e pubblicato nel 1996.
Caratteristiche principali
La castagna di Vallerano DOP cresce esclusivamente nell’omonimo comune, su terreni vulcanici ed in condizioni climatiche particolari.
Caratterizzata dal guscio di colore bruno-rossiccio, questa castagna si riconosce per la polpa bianca, croccante e dolce ed un sapore dolce e delicato.
Estremamente versatile, può essere consumata fresca, bollita o cotta, come marmellata, in primi e secondi piatti, per dolci o liquori.
La sagra della castagna di Vallerano
Infine, vale la pena ricordare che alla castagna viterbese è dedicata un’intera giornata. Ogni anno, infatti, fra ottobre e novembre si tiene, la Sagra della Castagna di Vallerano, dove è possibile gustare deliziose specialità.