Racchiusa in una verde valle fra i monti Alburni e il Valdiano sorge Pertosa, un borgo abitato da meno di 700 abitanti in provincia di Salerno. Un piccolo scrigno roccioso che custodisce gelosamente un grande tesoro: Il Carciofo bianco di Pertosa, un unicum di biodiversità valorizzato dal Presidio Slow Food.

Il Carciofo bianco di Pertosa deve le sue eccezionali caratteristiche a questo singolare territorio attraversato dal fiume Tanagro, da cui prende anche il nome di carciofo del basso Tanagro. Un luogo suggestivo con le sue antichissime grotte carsiche dalle sfumature argentee simili a quelle dello stesso carciofo.

Panoramica della città di Pertosa

Il Carciofo bianco di Pertosa: caratteristiche e proprietà organolettiche

Nella Campania esistono diverse cultivar di carciofo, ma sicuramente il carciofo bianco di Pertosa ha delle caratteristiche uniche che ne fanno una rarità.

Innanzitutto, il suo colore chiarissimo, verde tenue con sfumature argentee, da cui deriva il nome. Inoltre, è una specie priva di spine, particolarmente resistente alle basse temperature, che presenta una grande infiorescenza dalla forma perfettamente sferoidale e un piccolissimo foro alla sommità.

Il Carciofo bianco di Pertosa ha un sapore dolcissimo e delicato, che permette anche di consumarlo crudo, metodo migliore per assimilare tutte le sue proprietà nutritive.

Ad alto contenuto di fibra, di ferro, aminoacidi e sali minerali e possiede anche importanti proprietà prebiotiche. Le parti del capolino, invece, possono essere impiegati in cosmesi per l’effetto rigenerante sulla pelle.

Grazie alle proprietà contenute nelle sue foglie e nelle brattee esterne, le sue possibili utilizzazioni sono:

  • la liquoristica
  • la tintoria
  • la preparazione di integratori alimentari
Il Carciofo Bianco di Pertosa al suo interno

Il Carciofo bianco di Pertosa: il suo territorio

Nonostante sia un eccellente prodotto, solo poche centinaia di ettari sono destinati alla coltivazione di questo carciofo e molto spesso questi terreni sono condivisi con gli olivi, altra principale vocazione agricola dell’area.  La raccolta del carciofo si effettua dalla metà di aprile alla fine di maggio, secondo l’andamento stagionale.

Il territorio di Pertosa è uno dei luoghi più affascinante del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Ciò che lo rende così speciale sono le sue grotte carsiche a cui il paesino deve anche il nome (dal latino pertusus). Queste sono le uniche in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a. C.  A pochi passi da queste, il fiume Tanagro salta con potenza creando una bellissima cascata di circa dieci metri.

Per comunicare l’importanza che il suolo e l’acqua hanno in questo speciale borgo e da cui deriva la rarità del carciofo Bianco è stato istituito il Museo del Suolo, unico in Italia. Il museo offre un percorso di conoscenza profonda sul mistero della creazione dell’humus, delle rocce e del legame con la fauna e la vegetazione.

Carciofo Bianco di Pertosa - FnP
Il buonissimo Carciofo Bianco di Pertosa

Il Carciofo bianco di Pertosa: come gustarlo

Tenero e dolce, il carciofo Bianco è adatto ad ogni ricetta, dai carciofi ripieni alle creme spalmabili. Inoltre, sono molto apprezzati arrostiti (soprattutto nelle festività pasquali della tradizione campana) oppure crudi in pinzimonio. In ogni caso, il carciofo Bianco è in grado di dare un tocco in più ad ogni pietanza.

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Il tradizionale carciofo arrostito, tipico della Campania